Il Monumento al Pi Greco è una scultura urbana contemporanea, collocata a Siracusa nell’aiuola centrale di Largo Nicola Calipari (nei pressi del Pantheon, alla fine di corso Gelone). La scultura rappresenta in scala monumentale il simbolo matematico π ed è dedicata ad Archimede, matematico siracusano dell’antichità celebre per i suoi studi su questa costante. L’opera è stata ideata dall’architetto Massimiliano Urciullo e realizzata dall’artista siracusano Carlo Gilè. Donata alla città da Marika Cirone Di Marco e dal marito Umberto Di Marco, è stata inaugurata il 15 dicembre 2017.
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| Tipologia | scultura urbana contemporanea |
|---|---|
| Collocazione | Largo Nicola Calipari (presso il Pantheon, fine corso Gelone), Siracusa |
| Coordinate | 37°04′34″N 15°17′46″E |
| Autore | Massimiliano Urciullo (progetto); Carlo Gilè (realizzazione) |
| Ingegnere strutturale | Adriano De Francisci |
| Donatori | Marika Cirone Di Marco e Umberto Di Marco |
| Inaugurazione | 15 dicembre 2017 |
| Materiali | telaio metallico; polistirolo ad alta densità; resine e vernici effetto Corten |
| Dimensioni | circa 3 m × 3 m |
| Significato | omaggio ad Archimede; celebrazione della costante π |
Identificazione e collocazione
L’installazione, comunemente chiamata Monumento al Pi Greco – o semplicemente “il Pi Greco” – riproduce in scala gigante il simbolo matematico π. Essa si trova a Siracusa, nell’aiuola al centro di Largo Nicola Calipari, in prossimità della Chiesa del Pantheon (Sacrario dei Caduti) alla fine di corso Gelone. La scelta di questo luogo, un piccolo spazio verde tra vie trafficate, inserisce l’opera nel tessuto urbano moderno a breve distanza da altri richiami archimedei presenti in città (ad esempio la statua di Archimede collocata all’ingresso di Ortigia). Sul posto è presente una targa esplicativa (posta al momento dell’installazione) con il titolo e la dedica dell’opera, che la presenta come omaggio ad Archimede, il matematico siracusano noto anche per i suoi studi sulla costante π. Le coordinate geografiche del monumento, circa 37°04′34″N 15°17′46″E, corrispondono all’incrocio tra corso Gelone e via Catania: si tratta di un’area facilmente raggiungibile sia in auto sia a piedi.
Autori e realizzazione
L’ideazione del monumento si deve all’architetto siracusano Massimiliano Urciullo, autore del progetto in forma di lettera π, mentre la realizzazione materiale è opera dell’artista Carlo Gilè. Si tratta dunque di una creazione a quattro mani fra un progettista (Urciullo) e un esecutore-scultore (Gilè), coadiuvati da un team tecnico. In particolare, l’ingegnere Adriano De Francisci ha curato i calcoli strutturali necessari a garantire la stabilità dell’opera, date le sue dimensioni imponenti. La produzione ha coinvolto anche maestranze locali: le ditte Alunite e Romano hanno fornito supporto logistico e manodopera durante la costruzione. L’opera è stata completata nel 2017 e inaugurata ufficialmente il 15 dicembre dello stesso anno.
Committenza e donazione
Il monumento non è frutto di un progetto comunale, bensì di una donazione privata. A offrirlo alla città sono stati l’onorevole Marika Cirone Di Marco – all’epoca deputata regionale all’Assemblea Regionale Siciliana – insieme al marito Umberto Di Marco, entrambi appassionati studiosi della figura di Archimede. La decisione di Cirone Di Marco di finanziare e regalare un’opera celebrativa maturò in concomitanza con la conclusione del suo mandato parlamentare nel 2017, come gesto simbolico di attenzione verso la cultura scientifica siracusana. La stessa Cirone aveva perseguito per anni l’idea di valorizzare Archimede e le sue scoperte: ad esempio nel 2007, tramite l’associazione “Club delle Donne” da lei presieduta, promosse la diffusione nelle scuole di un gadget didattico ispirato allo Stomachion (un antico rompicapo attribuito ad Archimede). In seguito organizzò convegni e iniziative sul grande scienziato, fino a giungere – insieme al marito – alla proposta di un monumento urbano dedicato al Pi Greco. Il Comune di Siracusa accolse favorevolmente l’iniziativa, rilasciando le necessarie autorizzazioni e patrocinando l’installazione senza oneri finanziari per l’ente pubblico. Tra la fine del 2016 e il 2017 il progetto ottenne tutti i pareri tecnici richiesti: il nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali (dato che l’opera sarebbe sorta in un’area monumentale urbana), il parere favorevole del Genio Civile per gli aspetti strutturali, oltre al coordinamento con gli uffici comunali preposti all’arredo urbano. Una volta realizzata, l’opera è stata formalmente ceduta al patrimonio comunale come dono e posizionata su suolo pubblico con l’autorizzazione dell’amministrazione locale.
Descrizione
Forma e dimensioni
Il monumento riproduce fedelmente la lettera greca π (pi greco) in caratteri maiuscoli, con proporzioni massicce e linee essenziali. Raggiunge circa 3 metri di altezza per altrettanti di larghezza, mentre lo spessore delle due “gambe” verticali e della trave orizzontale è di alcune decine di centimetri, conferendo alla struttura un notevole volume e una robustezza visiva. L’aspetto è quello di una grande scultura metallica di colore bruno ruggine: la superficie richiama infatti l’acciaio Corten, con la sua inconfondibile tonalità ossidata. Alla base, il Pi Greco è fissato su una piastra di supporto ancorata nel terreno dell’aiuola; il piedistallo risulta poco visibile, nascosto dalla vegetazione bassa, dando l’impressione che il simbolo emerga direttamente dal prato. L’opera, nel complesso, ha un impatto visivo semplice e moderno: la forma geometrica pura del simbolo matematico è immediatamente riconoscibile anche da lontano. Di notte la zona è illuminata dalla normale illuminazione stradale; non sono installati fari dedicati esclusivamente alla scultura, per cui la visibilità notturna del monumento dipende in gran parte dai lampioni circostanti.
Materiali e tecnica
La tecnologia costruttiva adottata è composita: internamente la sagoma è sorretta da uno scheletro in acciaio, progettato per resistere agli agenti esterni; su questo telaio l’artista Gilè ha modellato elementi in polistirene espanso ad alta densità, scolpiti fino a ottenere la forma desiderata. Il tutto è stato poi rivestito con resine epossidiche miscelate a vernici speciali a base metallica, in modo da creare una “pelle” rigida e resistente che conferisce all’opera l’aspetto tattile ed estetico dell’acciaio ossidato. Questa finitura permette al monumento di integrarsi visivamente con gli elementi architettonici circostanti (richiamando i colori della pietra bruna e del ferro) e, al contempo, protegge la struttura interna dalla pioggia e dai raggi UV.
Targa
Sul basamento, ai piedi della scultura, è collocata una targa informativa in metallo. Essa riporta il titolo dell’opera, la dedica ad Archimede e i nomi dei donatori, contestualizzando l’installazione come omaggio al matematico siracusano.
Significato
Il Pi Greco in dimensioni giganti è concepito esplicitamente come un omaggio al genio di Archimede, matematico siracusano del III secolo a.C. La costante π (3,14…), universalmente nota in matematica, fu infatti studiata e calcolata per la prima volta in modo rigoroso proprio da Archimede. Collocare un monumento a questa lettera non è dunque un vezzo bizzarro, ma significa celebrare uno dei contributi scientifici più emblematici attribuiti allo scienziato siracusano.
Marika Cirone Di Marco, promotrice dell’opera, ha sottolineato anche un ulteriore valore simbolico: la forma del Pi Greco, simile a un portale con due colonne sormontate da un architrave, può richiamare l’idea di un arco o di una porta che idealmente “consente di passare da un luogo all’altro”. Si tratta di un riferimento metaforico al passaggio dalla Siracusa odierna a quella dell’epoca di Archimede, o più in generale dal mondo concreto a quello della conoscenza. Inoltre, le migliaia di decimali che seguono le cifre 3,14… sono viste come la rappresentazione dell’infinità dell’ingegno umano, capace di spingersi in calcoli e scoperte senza limite.
In quest’ottica l’installazione vuole ispirare curiosità scientifica e sottolineare il legame profondo tra la città e la matematica. Non a caso, l’opera è stata inaugurata in concomitanza con un programma di eventi dedicati ad Archimede. Le autorità comunali dichiararono che il 2018 sarebbe stato un “Anno di Archimede” a Siracusa, con mostre e iniziative volte a celebrarne la figura. L’installazione di Largo Calipari funge quindi da promemoria permanente di tale celebrazione. Ogni anno, il 14 marzo, ricorre il Pi Greco Day, giornata mondiale istituita nel 2009 per promuovere la matematica e ricordare il contributo di Archimede nello studio del π. Sebbene questa ricorrenza sia nata negli Stati Uniti, a Siracusa assume un significato speciale alla luce del patrimonio archimedeo locale: il monumento ne è un simbolo tangibile e invita la città a riconoscere tale eredità.
Genesi del progetto
L’iter che portò alla realizzazione del monumento durò circa un anno. L’idea prese forma concreta verso la fine del 2016, quando Cirone Di Marco coinvolse informalmente l’amministrazione comunale e alcuni professionisti per valutare la fattibilità dell’opera. Ottenuto un primo assenso di massima dal Comune – interessato ad arricchire la città di simboli identitari a costo zero – si passò alla fase di progettazione. L’architetto Urciullo elaborò un modello digitale tridimensionale del simbolo π alto tre metri, curandone il disegno e l’inserimento nell’aiuola scelta. Parallelamente, l’ingegner De Francisci calcolò la struttura interna necessaria affinché la scultura risultasse stabile e sicura (considerando sollecitazioni come vento, pioggia, vibrazioni stradali). Definito il progetto esecutivo, l’artista Carlo Gilè avviò la costruzione artigianale: dapprima venne realizzato il telaio metallico portante, poi si procedette a modellare pannelli di polistirene espanso seguendo la sagoma del Pi Greco. Gilè, forte della sua esperienza in scenografie e sculture, rifinì manualmente la superficie con resine e vernici speciali, ottenendo l’effetto materico voluto. Le aziende Alunite e Romano misero a disposizione laboratori e attrezzature per il taglio, l’assemblaggio e la verniciatura, contribuendo a rispettare i tempi previsti. Entro la fine del 2017 l’opera era pronta per essere collocata in sito. L’installazione nel Largo Calipari avvenne nei giorni immediatamente precedenti la cerimonia inaugurale, con l’ausilio di mezzi meccanici per il posizionamento sul basamento. Tutte le fasi – progetto, realizzazione, posa – furono seguite con passione dai promotori. Marika Cirone Di Marco ha dichiarato di essersi dedicata al progetto «con entusiasmo e determinazione», convinta che ogni cittadino debba fare qualcosa di positivo per la propria città, nel suo caso lasciando un segno culturale.
Inaugurazione e ricezione pubblica
La presentazione ufficiale al pubblico avvenne il 15 dicembre 2017, con una breve cerimonia mattutina tenutasi sul luogo. Il monumento, inizialmente coperto da un drappo, venne scoperto alla presenza delle autorità civili e di alcuni cittadini e studenti invitati per l’occasione. Il sindaco Giancarlo Garozzo, nel suo intervento, ringraziò i donatori e sottolineò “l’importanza di rendere onore ad Archimede con simboli visibili in tutta la città”. Anche altri amministratori lodarono l’iniziativa: il vice-sindaco (poi divenuto sindaco) Francesco Italia evidenziò come Siracusa dovesse puntare sulla figura di Archimede per la propria promozione culturale, annunciando l’apertura di una grande mostra su Archimede nell’anno seguente; la soprintendente Rosalba Panvini mise in luce il felice connubio tra arte contemporanea e valorizzazione della storia locale rappresentato dall’opera.
La stampa locale diede risalto positivo all’evento, parlando di un “grande Pi Greco in largo Calipari” e di “omaggio al genio siracusano” nei titoli. Nel complesso la ricezione pubblica iniziale fu favorevole: il monumento venne generalmente apprezzato come arricchimento dell’arredo urbano e segno identitario, anche perché realizzato senza spesa pubblica e con intento divulgativo. Sui social network diversi cittadini commentarono con curiosità la comparsa del simbolo matematico gigante, ritenendolo un elemento insolito ma interessante nel panorama cittadino.
Il monumento non generò particolari controversie nel dibattito pubblico locale. Il fatto che fosse un dono a costo zero per la collettività e l’obiettivo condiviso di omaggiare una figura identitaria come Archimede misero d’accordo la maggior parte degli attori istituzionali e politici. Alcuni commentatori rilevarono semmai che, dopo l’entusiasmo iniziale, la città non sfruttò molto l’installazione per eventi o manifestazioni: ad esempio, negli anni seguenti, non sempre il Comune organizzò celebrazioni ufficiali del Pi Greco Day davanti al monumento, circostanza indicata da qualche testata locale come un’occasione mancata. Sul piano estetico, il Pi Greco non ha suscitato le aspre critiche che talvolta accompagnano l’arte contemporanea negli spazi pubblici – probabilmente grazie alla sua forma semplice e al riferimento culturale chiaro. Si registrò solo qualche ironia isolata sull’idea di un monumento a un simbolo anziché a una persona, ma tali osservazioni ebbero scarso seguito. Anche dal punto di vista della sicurezza stradale non risultarono lamentele: il monumento non intralcia la visuale agli automobilisti e anzi funge da elemento di traffic calming, segnalando la presenza di uno spazio urbano significativo.
Manutenzione e stato attuale
Dal 2017 ad oggi l’opera è rimasta nella collocazione originaria, senza spostamenti né alterazioni. Lo stato di conservazione è buono: la finitura in resina epossidica ha garantito una valida protezione dagli agenti atmosferici, e il colore brunito non sembra aver subito sbiadimenti evidenti (eventuali tracce di ossidazione reale si confonderebbero con l’effetto Corten voluto). Non si registrano interventi di restauro significativi nei primi anni di vita; solo periodicamente l’aiuola viene ripulita da rifiuti e sterpaglie a cura del servizio giardini comunale, garantendo un decoro adeguato intorno al monumento. Episodi di vandalismo non risultano documentati: la scultura, priva di parti mobili o sporgenze facilmente danneggiabili, ha probabilmente scoraggiato danneggiamenti, e la sua vicinanza a una chiesa e a vie trafficate assicura una sorveglianza naturale. Dal punto di vista della sicurezza strutturale, la struttura interna in metallo assicura stabilità; fin dalla posa è stata verificata la tenuta dei fissaggi al suolo, e non sono emerse criticità nemmeno durante forti raffiche di vento o intemperie negli anni seguenti. Quanto all’accessibilità fisica, il monumento può essere ammirato da molto vicino: l’aiuola è contornata da un marciapiede privo di barriere architettoniche, consentendo anche a persone in sedia a rotelle di accostarsi per osservare e fotografare la scultura. Non è invece presente un sistema tattile o un pannello in braille per le persone non vedenti nelle immediate vicinanze, un aspetto migliorabile per offrire una fruizione davvero inclusiva.
Contesto urbano e confronti
Il Monumento al Pi Greco si inserisce in un più ampio sforzo di valorizzazione dei luoghi archimedei a Siracusa. Negli anni recenti la città ha visto nascere varie installazioni e iniziative legate al celebre scienziato. Nel 2016, ad esempio, è stata collocata una statua in bronzo di Archimede sul rivellino del Ponte Umbertino (all’ingresso dell’isola di Ortigia), raffigurante lo scienziato nell’atto di difendere Siracusa con uno specchio ustorio e un compasso in mano. Quel monumento, realizzato dallo scultore Pietro Marchese e voluto da un comitato di cittadini, ha probabilmente ispirato ulteriori omaggi come il Pi Greco di Largo Calipari.
Sempre in tema archimedeo, in città esiste anche una riproduzione del rompicapo dello Stomachion: un grande pannello in legno con i pezzi del puzzle è stato installato (a fini didattici) presso il Monumento ai Caduti d’Africa, un altro spazio pubblico cittadino. Inoltre, Siracusa ospita un Tecnoparco Archimede (nei pressi della Neapolis) dove sono esposte macchine inventate dallo scienziato, e un Museo Archimede e Leonardo in Ortigia. Queste istituzioni, insieme ai monumenti urbani, compongono un vero e proprio itinerario tematico per residenti e turisti interessati alla scienza e alla storia locale.
In questo percorso tematico, il Pi Greco di Largo Calipari rappresenta la tappa dedicata alla matematica, complementare a quelle più “fisiche” (come la statua di Archimede in atteggiamento scientifico). La sua presenza arricchisce l’esperienza culturale offerta dalla città: come evidenziato dalla stessa promotrice, il monumento può diventare una meta per visite guidate e passeggiate cittadine a tema Archimede. Già oggi molte guide turistiche lo segnalano nelle mappe, e durante il Pi Greco Day alcune scuole del territorio hanno svolto lezioni all’aperto ai suoi piedi, cogliendo lo spunto per parlare di Archimede e di matematica in modo più coinvolgente.
A diversi anni dall’inaugurazione, il Monumento al Pi Greco può essere considerato un esempio riuscito di arte pubblica celebrativa. Ha valore didattico e identitario, ricordando quotidianamente ai passanti il legame tra la città e uno dei numeri più famosi nella storia della matematica. Dal punto di vista culturale, esso consolida l’immagine di Siracusa non solo come città d’arte classica, ma anche come luogo di scienza e innovazione fin dall’antichità. L’opera costituisce un punto di curiosità e di interesse fotografico per i visitatori: spesso i turisti, dopo aver ammirato il Teatro Greco o il Duomo, si imbattono anche in questo insolito simbolo matematico e ne restano piacevolmente sorpresi. In definitiva, il Pi Greco “in scala monumentale” è entrato a far parte del patrimonio cittadino recente, aggiungendo un tassello originale al mosaico di monumenti siracusani dedicati ai grandi del passato. La sua storia – dall’idea di due cittadini alla realizzazione partecipata con artigiani locali, fino alla consegna alla comunità – testimonia come l’amore per la propria città e la passione per la cultura possano tradursi in un segno tangibile sul territorio.
Accessibilità
Accessibilità motoria
Il monumento si colloca su un’aiuola spartitraffico in Largo Nicola Calipari, delimitata da un cordolo continuo e con superficie interna a prato. L’accesso richiede di attraversare la carreggiata stradale: nelle immediate vicinanze non sono presenti strisce pedonali che conducano direttamente all’aiuola, né un percorso protetto che accompagni fino al punto di sosta. Questo assetto porta spesso i visitatori ad attraversare in modo informale, in un nodo viario con più rami e traffico veicolare.
Per chi cammina con difficoltà o usa un bastone, la criticità principale riguarda il dislivello da superare e la stabilità del suolo. Il cordolo può costituire un ostacolo se non esistono raccordi a raso; il prato, specie quando è secco, bagnato o sconnesso, offre un appoggio meno prevedibile rispetto a una pavimentazione dura. Per chi utilizza carrozzina o deambulatore, le barriere aumentano: in assenza di scivoli sul cordolo e di un breve tratto stabilizzato all’interno dell’aiuola, l’accesso e la manovra risultano difficoltosi o, di fatto, impraticabili. Anche la lettura della targa risente della collocazione nel prato, con possibilità di avvicinamento limitate a seconda delle condizioni del terreno.
La fruizione dai marciapiedi perimetrali risulta comunque più semplice rispetto a quella “in prossimità”. I marciapiedi intorno al largo permettono di vedere la scultura a distanza, ma l’esperienza resta condizionata dal punto di vista e dalla presenza di traffico o veicoli in sosta lungo i margini stradali.
Accessibilità visiva
La scultura, per dimensioni e profilo, è percepibile anche a distanza e si distingue dal prato per colore e massa. Il problema principale riguarda l’orientamento e l’avvicinamento in un contesto dominato dal traffico: non vi sono percorsi tattili, segnali a pavimento o indicazioni che guidino una persona non vedente dall’area pedonale esterna verso un ingresso sicuro dell’aiuola e verso il punto informativo. In assenza di riferimenti dedicati, l’arrivo tende a dipendere da un accompagnatore o dalla memoria del luogo, con un aumento del rischio in presenza di veicoli in movimento.
La targa informativa è su un supporto basso e inclinato, con dimensioni che favoriscono una consultazione ravvicinata; questo ne limita la fruibilità per gli ipovedenti, perché richiede un avvicinamento preciso e una distanza di lettura ridotta. Non risultano testi ad alta leggibilità, trascrizioni in braille o rilievi tattili che offrano un’alternativa autonoma. All’interno dell’aiuola sono presenti anche elementi a raso e piccoli ingombri (come corpi illuminanti o chiusini): senza contrasti cromatici marcati o segnalazioni tattili possono diventare ostacoli per il bastone bianco e per chi utilizza il residuo visivo in modo discontinuo.
La fruizione dai marciapiedi, per una persona ipovedente, può risultare più sicura rispetto all’ingresso nell’aiuola, ma riduce la possibilità di leggere la targa e di cogliere dettagli della finitura e della forma.
Accessibilità uditiva
Il luogo non prevede dispositivi di supporto specifici. L’assenza di componenti sonore non limita la fruizione dell’opera in sé, ma incide sulla mediazione culturale: senza un contenuto testuale ben accessibile o una soluzione digitale, la comprensione resta affidata alla targa fisica. In un’area caratterizzata da rumore costante di traffico, una spiegazione solo verbale (come una visita guidata) può risultare faticosa, e una persona ipoacusica può perdere parti essenziali senza un supporto scritto parallelo.
Per le persone sorde, la sicurezza nell’attraversamento dipende dai segnali visivi e dalla leggibilità delle traiettorie veicolari. In un largo articolato, con flussi di traffico differenti e veicoli parcheggiati che possono limitare la visuale, l’assenza di un attraversamento pedonale dedicato verso l’aiuola aumenta la complessità.
Accessibilità cognitiva
Il simbolo π può apparire immediato a chi lo riconosce, ma non garantisce da solo la comprensione del legame con Archimede e con Siracusa. La mediazione informativa risulta concentrata in una targa di dimensioni contenute, senza una struttura comunicativa “a livelli” che aiuti chi ha difficoltà di attenzione o di comprensione (come un testo breve ad alta leggibilità, pittogrammi, parole chiave o rimandi a contenuti semplificati). Anche l’accesso fisico all’aiuola non presenta un invito chiaro: mancano segnali pedonali che indichino dove attraversare e dove sostare. In un ambiente stradale complesso, questa assenza può generare esitazione, attraversamenti improvvisati e permanenze in zone poco sicure.
Suggerimenti
Un primo miglioramento riguarda l’accesso: occorrerebbe tracciare attraversamenti pedonali in punti coerenti con i desideri di movimento reali, con eventuali isole di attesa e segnaletica che conduca verso l’aiuola. Sul bordo stradale, servono raccordi a raso del cordolo e una soluzione che renda prevedibile l’ingresso anche a chi usa carrozzina o deambulatore. All’interno dell’aiuola, un breve camminamento stabilizzato fino alla targa e a un punto di sosta – con superficie piana e antiscivolo – renderebbe la fruizione meno dipendente dalle condizioni del prato.
Sul piano informativo, la targa potrebbe essere posta a un’altezza maggiore e aumentata in leggibilità, con caratteri grandi, buon contrasto, testo sintetico e una versione estesa accessibile via QR code. Una componente tattile (rilievo del simbolo π e testi in braille) offrirebbe autonomia alle persone non vedenti e renderebbe l’opera più coerente con il tema scientifico. Un’illuminazione dedicata e uniforme, unita a un piccolo perimetro di sicurezza che distingua l’area di sosta dalla carreggiata senza “recintare” l’opera, migliorerebbe il comfort e la percezione di sicurezza per tutti, anche per chi vive il luogo con ansia o con difficoltà di orientamento.
Fonti e bibliografia essenziale
- Gianni Catania, “Siracusa. Un grande Pi Greco, l’omaggio di Marika Cirone Di Marco ad Archimede ed alla città”, SiracusaOggi.it, 15 dicembre 2017 (accesso 19 dicembre 2025).
- “Marika Cirone e Umberto Di Marco regalano alla città una scultura del Pi Greco di Archimede”, I Fatti Siracusa, 15 dicembre 2017 (accesso 19 dicembre 2025).
- “Venerdì al Pantheon si inaugura l’opera Pi Greco”, Canale 8 News, 12 dicembre 2017 (accesso 19 dicembre 2025).
- Dalila Di Costa, “Siracusa, itinerario nei luoghi di Archimede”, NewSicilia.it, 12 novembre 2023 (accesso 19 dicembre 2025).
- “Monumento ad Archimede – installata la statua di Archimede”, Siracusa Pulita (blog), 7 marzo 2016 (accesso 19 dicembre 2025).
